Costi e incassi della Festa di Bozzano: prezzi salatissimi per gli ambulanti

“Carissimo amico, mancano pochi giorni alla festa di San Giustino, e per motivi organizzativi, ti chiediamo cortesemente il saldo del posto assegnato entro venerdì 24 c.m. Vogliamo che la festa sia serena per tutti, e anche per noi, che riusciamo ad organizzarla grazie al tuo apporto. Il Parroco e il Comitato”: non solo il cospicuo contributo comunale (12 mila euro più iva più l’occupazione gratuita del suolo pubblico). La parrocchia del rione Bozzano e il suo parroco don Francesco Caramia dimostrano di aver imparato a gestire le feste popolari al punto da far diventare quella in onore di San Giustino de Jacobis una vera e propria kermesse che fa concorrenza alla festa patronale di San Teodoro e San Lorenzo da Brindisi.
Quello che avete letto all’inizio è l’sms che don Francesco ha inviato a tutti gli ambulanti che hanno deciso di affittare un posto per la tre giorni della “Festa dei popoli”. E i prezzi, maggiorati rispetto allo scorso anno, stanno facendo storcere il naso.
Don Francesco e il suo comitato festa patronale chiedono 90 euro per ogni posto tre metri per tre relativo alle rivendite food, pagamento anticipato. Ogni paninaro ha bisogno di almeno tre spazi, quindi i 90 euro vanno moltiplicati per tre e senza gazebo né allaccio alla corrente elettrica. I venditori food saranno più o meno 25 e dunque è semplice fare i conti. Per avere un termine di paragone, alla festa della chiesa dei Salesiani, i paninari pagano 50 euro per una postazione di 10 metri e a San Teodoro con 300 euro si riesce ad avere posto di dieci metri compreso di gazebo e luce elettrica.
Solo con i “food”, ai quali da quest’anno don Francesco ha deciso di destinare uno spazio maggiore, la parrocchia dovrebbe incassare circa settemila euro. Poi ci sono i circa 150 venditori no food il cui spazio viene offerto quest’anno a 60 euro. Visto che ognuno ha bisogno di almeno due posti si arriva ad altri 18 mila euro circa incassati dalla parrocchia.
Al totale manca il conteggio dei prezzi pagati dai giostrai per allestire le loro attrazioni nella zona della festa. Insomma quasi un business.
L’organizzazione a fronte del pagamento rilascia un semplice talloncino in cui risulta che il pagamento è stato effettuato come contributo per la partecipazione alla festa. Sia per la festa dei Salesiani che per quella del Casale vengono invece rilasciate regolari ricevute fiscali con tanto di marca da bollo.
Tutto questo al netto di sponsor piccoli e grandi che contribuiscono all’evento: quest’anno è presente anche Enel Spa che ha elargito una discreta somma. Facendo storcere il naso agli ambientalisti, credenti e non.