Area industriale di Brindisi, 53 milioni di investimenti per bonificarla: anche arsenico tra i rifiuti

Ammonta a 38 milioni di euro l’investimento di Syndial (gruppo Eni) per la bonifica dell’area industriale di Brindisi e «contiamo di spendere 53 milioni per completare gli interventi di natura ambientale». Lo afferma l’amministratore delegato della società, Giovanni Milani, nel corso di un’audizione presso la Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. «In particolare per la gestione della falda – aggiunge l’a.d. – contiamo di spendere altri 30 milioni con una conclusione delle attività che confidiamo possa essere nel 2029». «Per quanto riguarda la bonifica della falda – conclude Milani – siamo giunti alla conclusione del processo autorizzativo. A giorni o a settimane aspettiamo l’autorizzazione finale al progetto».
Secondo la stima di Milani, cumuli di rifiuti inquinano l’oasi protetta di Brindisi nei pressi dell’area industriale ex Montedison, con 50.000 tonnellate di materiali da rimuovere, contaminati anche da diossina, arsenico e metalli.
Milani informa che sono stati individuati «come contaminanti principali diossina, arsenico e metalli su un’estensione di circa un ettaro su nove complessivi dell’area». «Contiamo di rimuovere, come proprietari incolpevoli, 50.000 tonnellate di materiali con un costo di circa 13 milioni in tre anni e mezzo», afferma il dirigente.