Minacce alla preside del Palumbo, caso verso la soluzione: identificato il probabile autore delle minacce. E’ uno studente che si opponeva al divieto di consumare bevande nei corridoi

Si avvia a soluzione il piccolo giallo del Liceo linguistico “Palumbo” e delle minacce rivolte alla dirigente Maria Oliva. Gli investigatori della Digos di Brindisi, con la collaborazione della stessa preside e dello staff dell’istituto avrebbero identificato un ragazzo, pare con alcune problematiche comportamentali, che potrebbe essere l’autore delle minacce.

Dopo la benzina versata due giorni fa in un corridoio dell’istituto e una prima lettera minatoria, questa mattina un secondo bigliettino è stato fatto trovare sotto una ruota dell’auto della preside, parcheggiata davanti all’istituto. Anche questo scritto in stampatello, come il primo, con minacce di incendiare la vettura della preside, auto che, per inciso, presentava alcuni graffi.

La vicenda è stata gestita con grande serenità dal capo d’istituto che già nella mattinata di mercoledì, all’indomani del primo episodio, ha convocato alle 8.30 in aula magna tutti gli studenti ai quali ha letto il bigliettino “minatorio” per tranquillizzarli. Nella lettera le minacce alla preside erano legate a una circolare con la quale, all’inizio dell’anno, ha vietato di andare in giro per la scuola con i bicchieri colmi di bevande erogate dalle macchinette automatiche, chiedendo agli studenti di consumarle nelle vicinanze delle stesse.

Questa decisione ha fatto scattare chissà quale meccanismo nella testa di uno degli studenti che è arrivato al punto di minacciare in maniera esplicita la preside per farla ritornare sulle proprie decisioni. Maria Oliva, dopo aver letto il bigliettino ai ragazzi, li ha invitati comunque a rivolgersi a lei – attraverso i loro rappresentanti di classe e di istituto – ogni qualvolta esistano problemi all’interno della scuola. E il suo intervento si è concluso con un applauso liberatorio da parte di tutti, studenti e insegnanti.

Così quando questa mattina è comparso il secondo biglietto, il caso sembrava ormai circoscritto. Consultandosi tra loro gli insegnanti hanno individuato alcuni potenziali autori del gesto, nella consapevolezza che le dinamiche e i contenuti del biglietto lasciassero ipotizzare che si trattasse di uno studente con qualche problematica comportamentale. Fino a restringere il cerchio a una sola persona.

I due bigliettini sono stati così acquisiti per confrontarli con materiale didattico appartenente al ragazzo e la verifica avrebbe già dimostrato che in effetti la pista è quella giusta. Quando gli accertamenti calligrafici saranno sicuri e certificati, la Digos probabilmente convocherà il ragazzo per chiedergli spiegazioni.

L’ottimo lavoro svolto sinergicamente da insegnanti del Palumbo e investigatori ha riportato a una dimensione meno allarmante la vicenda che pare destinata a una rapida conclusione.