“E’ vero abbiamo comprato quelle partite”: Flora e Morisco confessano e lasciano il carcere

Il Brindisi Calcio avrebbe comprato le due partite di campionato (serie D) del 30 novembre Brindisi-San Severo (2-1) e del 14 dicembre 2014 Pomigliano-Brindisi (0-4). Ad ammetterlo davanti al gip di Bari Francesco Agnino sono stati l’ex presidente della squadra salentina Antonio Flora e l’attuale presidente Vito Morisco. Per vincere a Pomigliano d’Arco (Napoli), hanno rivelato gli indagati, sarebbero stati consegnati 12 mila euro in contanti ad un giocatore campano. Le dichiarazioni di Flora e Morisco sono state rese nel carcere di Bari durante l’udienza di convalida dei fermi eseguiti due giorni fa su disposizione della Dda di Catanzaro nell’ambito di un’indagine sul calcioscommesse che ha coinvolto 50 persone in tutta Italia.
Al termine dell’udienza il gip non ha convalidato i fermi perche’ ritenuti illegittimi, ma ha emesso nei confronti di Morisco, dell’ex presidente del Brindisi e di suo figlio, Antonio e Giorgio Flora, un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, disponendo dunque la scarcerazione. Secondo il gip di Bari, che ha trasmesso gli atti per competenza alla Procura di Catanzaro, non sussistono inoltre i gravi indizi di colpevolezza relativi all’accusa di associazione per delinquere aggravata dall’aver agevolato l’organizzazione mafiosa della ‘Ndrangheta. Al contrario dagli atti – soprattutto intercettazioni telefoniche e ambientali – e poi anche dalle dichiarazioni degli stessi indagati, emergono responsabilita’ sulle due presunte partite truccate e quindi sul reato di frode sportiva.
Morisco, difeso dall’avvocato Gianluca Loconsole, ha riferito infatti al giudice di essere a conoscenza della combine con il San Severo ma di non avervi preso parte. Ha pero’ ammesso di aver partecipato agli accordi per truccare la partita del 14 dicembre 2014 fuori casa contro il Pomigliano. Un giocatore campano avrebbe proposto la combine e Morisco avrebbe girato l’offerta al consulente di mercato del Brindisi, Savino Daleno (in carcere a Trani nell’ambito della stessa indagine), il quale materialmente avrebbe consegnato il denaro, 12 mila euro, al calciatore. L’ex presidente del Brindisi Calcio Antonio Flora, difeso da Raffaele Quarta e Gaetano Castellaneta, ha invece ammesso entrambe le combine contestate dalla Dda di Catanzaro “dichiarando – scrive il giudice – di aver chiesto a Daleno di attivarsi per far vincere la propria squadra”. Il figlio Giorgio ha pero’ negato tutte le contestazioni “evidenziando che il padre – spiega il gip – non lo informava della gestione calcistica della squadra”.