Da Catania a Brindisi nel passaruota di un’auto: sana e salva una micina

Le hanno dato il nome di Agata in onore della santa patrona di Catania perché è arrivata dal capoluogo siciliano, viaggiando all’interno del passaruota di un’auto nella quale aveva trovato rifugio. Il conducente, Luigi Castrignano, se n’è accorto solo al suo arrivo a Brindisi (550 chilometri dopo), sentendo un miagolio provenire dalla parte inferiore della vettura.
Si è recato così nell’officina di Antonio D’Attis: il meccanico ha smontato con grande cautela una parte della vettura, per evitare di ferire la gattina e trovare il modo di liberarla senza farle del male.
Lei, Agata, continuava a miagolare impaurita.
Quando è stata liberata, Castrignano ha chiesto l’intervento di Antonella Brunetti, vicepresidente dell’Aida, che ha fatto visitare la gattina dal veterinario Sebastiano Tiralosi. Anche il medico è originario di Catania e dunque è stato semplice dare un nome al temerario felino: Agata.
Nonostante lo spavento, qualche bruciatura e tanta sete, il gattino (che evidentemente si era rifugiato nella vettura prima che Castrignano partisse dalla Sicilia alla volta di Brindisi e che ha trascorso quasi dieci ore nel passaruota) era in ottime condizioni.
“Ci auguriamo che Agata trovi presto una bella famiglia e che questa storia sensibilizzi ancor più tutti sulla necessità di assistere gli animali abbandonati”, commenta Antonella Brunetti.