Il serial-killer ha riconosciuto la foto di Ylenia: “E’ lei la ragazza che ho ucciso”. Prudenza degli investigatori

Tra una ventina di fotografie di giovani donne più o meno simili tra loro, Keith Jesperson ha scelto a colpo sicuro quella di Ylenia Carrisi: il serial-killer dalla “faccina felice” ha dunque riconosciuto nella figlia di Albano e Romina Power la ragazza che gli chiese un passaggio in autostop e che uccise nel 1994.
E’ questo l’elemento che rende ancora più corposo il materiale raccolto dal detective americano Dennis Haley e che ha portato, alla fine di ottobre, al prelievo del Dna di tutti i componenti della famiglia Carrisi (Albano e i tre figli avuti con Romina) e della stessa Power.
Il Dna sarà confrontato con quello dei resti appartenenti a una donna che gli investigatori soprannominarono “Jane Doe” e che furono ritrovati ai bordi della Interstate 10 della Florida, alla periferia di Holt, nel gennaio 1994. Il serial-killer confessò di essere stato lui l’autore di quel delitto e di ricordare che la ragazza uccisa si faceva chiamare Suzanne.
Dopo vent’anni di ricerche inutili, fu un blog scritto nel 2012 da un’amica di Ylenia, nel quale si diceva spesso che lei negli Statio Uniti si faceva chiamare Suzanne per non farsi riconoscere e non far sapere chi fosse davvero, ossia la nipote di uno degli attori più famosi negli Usa, Tyron Power.
Il detective notò poi la somiglianza tra le foto di Ylenia Carrisi e l’identikit che era stato realizzato tanti anni prima con l’aiuto dello stesso omicida.
Jesperson raccoglieva le sue vittime nei bar e sulle autostrade mentre faceva il camionista. Aveva ucciso una ragazza in Florida proprio nello stesso periodo e in più di una conversazione sosteneva che la ragazza abbandonata a Holt si chiamava Suzanne o Suzette, non ricordava bene, era certo che facesse l’autostop quando l’ha raccolta. “Gli ho mostrato una ventina di foto e lui ha scelto subito Ylenia a colpo sicuro”, ha raccontato il detective.
Haley si è messo in contatto con le autorità della Lousiana per avere tutti i documenti relativi alla scomparsa di Ylenia, avvenuta a New Orleans il 31 dicembre 1993. Ma non ha avuto alcuna collaborazione. Così ha chiesto l’aiuto dell’Interpol e ha ottenuto, con il consenso dei Carrisi, che potesse essere effettuato il prelievo del Dna.
Il risultato dovrebbe arrivare nel giro di poche settimane. E sarà probabilmente l’ultima possibilità per dare pace a Ylenia e alla sua famiglia. Gli investigatori e i Carrisi, comprensibilmente, mantengono la massima prudenza.