Omicidi della “Scu”, chiesti tre ergastoli e altre due dure condanne

I pm della Dda di Lecce, Alberto Santacatterina e Valeria Farina Valaori, nelle fasi conclusive di un processo a carico di cinque esponenti della Sacra corona unita, imputati a vario titolo di omicidio e tentato omicidio con l’aggravante del metodo mafioso, hanno chiesto tre ergastoli e due condanne a pene pari a 16 e 9 anni.
I delitti oggetto dell’inchiesta prima e di due processi (un giudizio abbreviato e un giudizio ordinario) sono stati svelati da 11 pentiti della Sacra corona unita e risalgono a un periodo di tempo compreso tra la fine degli anni Novanta e la fine dei Duemila.
La requisitoria dei pm ha avuto luogo oggi dinanzi alla Corte d’Assise di Brindisi: è stato chiesto l’ergastolo per Carlo Gagliardi, per Francesco Campana e per Carlo Cantanna. Sedici anni di reclusione per il braccio destro del boss Campana, Ronzino De Nitto, e 9 anni per Ercole Penna, collaboratore di giustizia e quindi beneficiario degli sconti previsti dalla legge.
Tra i delitti contestati anche quello di Antonio D’Amico, fratello di Massimo, che nel 2001 aveva deciso di collaborare con la giustizia. In tutto a far parte dell’inchiesta della Dda erano quattro le uccisioni e sei i ferimenti. Altri 13 imputati hanno scelto il rito abbreviato: il processo di secondo grado si sta svolgendo dinanzi alla Corte d’Appello di Lecce.