Consales, tra difesa e contropiede: “Nessuna tangente, altri hanno compiuto operazioni sospette”

L’ex sindaco Mimmo Consales ha voluto fornire la sua versione dei fatti. Ed ha deciso di farlo lo stesso giorno in cui il Giudice delle indagini preliminari Licci ha deciso di accogliere l’istanza di scarcerazione proposta dall’avvocato Massimo Manfreda, nonostante il parere contrario della Procura.
Ha iniziato con i ringraziamenti, al suo legale, alla sua compagna, ai suoi figli, alle sue sorelle, a tutti i suoi familiari. Poi un fiume in piena, partendo proprio dal denaro ricevuto da Screti. “Mi aveva promesso un contributo in campagna elettorale – ha affermato Consales – ma non se ne fece nulla e poi mi ha versato la somma dopo la mia elezione. E’ vero, ne sono consapevole, è stata una terribile ingenuità e sono pronto a pagare per questo errore. Ma io in quasi quattro anni non ho mai prodotto un solo atto amministrativo in favore della ditta Nubile. Mai!!! Lo dimostrano i documenti che la Procura della Repubblica possiede già e che sono stati oggetto dei miei due interrogatori.

SCRETI – Mi si accusa – continua l’ex sindaco – di aver agevolato Screti con la firma di un documento che invece era stato scritto, dopo soli dodici giorni dal mio insediamento, dal dirigente del settore Affari Generali. Riguardava la vicenda della interdittiva antimafia, ma il dirigente del settore ambiente ha dichiarato di non averne mai parlato con me visto che aveva sviscerato l’argomento con il commissario prefettizio e con il sub commissario a marzo del 2012.
E che dire, poi, dell’ordinanza con cui è stato avviato l’impianto di CDR. Questa scelta – dice Consales – ci fu imposta dal dirigente regionale nel corso di una riunione svoltasi a Palazzo Nervegna. Il tutto, in considerazione del fatto che, in caso di mancato avvio dell’impianto, il Comune sarebbe stato costretto a restituire 13 milioni di euro all’Unione Europea. Ed a questo va aggiunto il fatto che era entrata in vigore una circolare del Ministro dell’Ambiente Orlando circa la impossibilità di conferire rifiuti in discarica senza averli biostabilizzati.
Chiedano spiegazioni al dirigente regionale se c’è qualcosa che non va!
Infine, un chiarimento su uno degli aspetti che hanno fatto scattare l’arresto a febbraio: mi si accusa di aver agevolato Screti pagando a Natale gli stipendi ai dipendenti che la Nubile non aveva pagato. Ma ricordate cosa c’era sotto Palazzo Nervegna con il presidio dei lavoratori? E le pressioni sindacali? Al limite io non ho fatto altro che creare un danno a Screti, pagando gli operai invece che la ditta”.
Ma Consales è stato un fiume in piena anche in riferimento alla situazione politica.

MARINO – “Mi dispiace della caduta di stile del mio amico Nando Marino – aggiunge – quando ha detto che lui ospiterà i magistrati che con noi, invece, hanno indagato a tutto spiano. Forse era distratto nel tentativo di salvare la sua squadra dal fallimento, ma certo non può dimenticare di essere venuto a dirmi che l’anno prossimo non avrebbe più iscritto la squadra e che quindi non era più necessario costruire il nuovo palasport. E per fortuna c’erano due testimoni con noi”.

ELEFANTE – E ci sono state parole dure anche nei confronti di Antonio Elefante e di Francesco Renna. “Il PD, partito a cui sono ancora iscritto avendo rinnovato la tessera a metà dicembre – aggiunge Consales – li candida entrambi. Il primo ricordo che veniva spesso a chiedermi di accelerare l’affidamento del servizio di raccolta di rifiuti alla ditta Aimeri.

RENNA – Renna, invece, ha goduto dei benefici di un autentico pateracchio verificatosi al Comune. Ha incassato 90.000 euro per il Negroamaro Wine Festival senza delibera di Giunta per la presa d’atto della rendicontazione e con una determina dirigenziale mai pubblicata sull’albo comunale. E non è tutto. Lo hanno pagato nonostante il Comune fosse al corrente di un debito per la Tosap di circa 100.000 euro e di tanti decreti ingiuntivi. Adesso, come se nulla fosse, si ripropongono per intascare un lauto contributo del Comune per l’anno in corso. Tutto ciò l’ho già riferito alla Procura e mi auguro che si svolgano indagini approfondite”.

ELEZIONI – Alla fine i giornalisti gli chiedono se ha scelto per chi votare. “Certo – conclude Consales – ma non lo dico per non danneggiare la persona che ritengo valida per la guida della città. Per il resto, io ho già dato, ci ho rimesso tutto. Quando mi sono candidato non avevo una lira di debito (la somma dovuta ad Equitalia è frutto del fallimento di una società di cui Consales era semplicemente socio, senza alcun potere di rappresentanza. C’è chi ha fatto il sindaco di questa città arrivando con pignoramenti e andando via con proprietà immobiliari. Qualcuno controlli, invece, cosa è accaduto a me. E’ tutto alla luce del sole”.

Mimmo Consales adesso vorrebbe tornare a fare il giornalista, “per cancellare questa pagina dolorosa della mia vita”.