Noi Centro-BPT: “Gli inutili monologhi copia-incolla del consigliere D’Attis”

“Il consigliere comunale Mauro D’Attis è tra quelli maggiormente presi dalla fregola di dire qualcosa, qualsiasi cosa, pur di garantirsi un passaggio sul web e non perde occasione di diffondere sue dissertazioni su qualsiasi argomento, spesso avventurandosi in dotti monologhi sul nulla e quasi sempre ripetendo cose già dette”: in una nota, i gruppi consiliare di Noi Centro e Brindisi prima di tutto rispondono alle nuove critiche di D’Attis, stavolta relative alla questione sicurezza.
“Ora D’Attis, andando a pescare nel suo repertorio dei file “copia incolla” pronti per ogni stagione, è andato a recuperare un suo vecchio cavallo di battaglia: quello dell’allarme per le rapine. Oggi imputa alla sindaca la colpa di non aver ancora ottenuto che il ministero rimetta in sesto le telecamere di sicurezza”, continua la nota.
“Già nel 2013 D’Attis lanciò un “allarme antirapina” urbi et orbi. In realtà in quel periodo il numero di furti e rapine era molto più alto di quello attuale e per altro le tanto desiderate telecamere erano perfettamente funzionanti, senza essere un deterrente per i criminali”, scrivono Noi Centro/BPT. “Così D’Attis si limitò a chiedere un Consiglio comunale monotematico, ma si produsse nella solita serie di comunicati.
“Questa volta se la prende con la sindaca, come se la Carluccio non avesse più volte sollecitato il ministero a ripristinare la videosorveglianza e non avesse chiarito che il Comune sia persino disposto a investire i soldi necessari per sistemare l’impianto al posto del ministero.
“E soprattutto come se le telecamere fossero davvero l’unico strumento necessario a dissuadere i banditi che invece continuano ad agire nei supermercati, ossia nei luoghi notoriamente più videosorvegliati in assoluto, infischiandosene di essere ripresi.
Ma aspettiamoci di tutto. Al prossimo step – conclude la nota – magari D’Attis fornirà altre soluzioni contro i rapinatori, magari chiedendo che la sindaca vada di ronda a caccia di banditi. L’importante è dire qualcosa”.