Leone: “Primarie contro le rotture”

Giacomo Leone, durante la conferenza stampa in piazza Umberto I, non ha ritirato la candidatura, ma ha lanciato la sfida delle primarie di coalizione. I pretendenti, stando alle ultime riunioni del partito azzurro, sono molti: da Mimmo Bungaro a Romeo Lippolis, da Antonio Sgura a Tommaso Attanasi, fino a Giovanni Passiatore, tutti esponenti della passata amministrazione guidata da Vincenzo della Corte.
Leone era stato designato candidato sindaco del Pdl a sorpresa poco prima dell’estate, ma non erano mancati i musi lunghi: tanti e tutti di un certo peso i pretendenti alla successione di della Corte. Neppure la pausa vacanze è stata sufficiente a stemperare tensioni, aspettative e pressioni, tanto che alla fine Leone ha deciso di aprire la strada delle preselezioni interne non soltanto al suo partito, ma all’intera coalizione. Una coalizione che al momento comprende, oltre al Pdl, soltanto La Destra, ma che a breve potrebbe accogliere Fratelli d’Italia più altri movimenti e liste civiche.
L’ex atleta poco fa ha ammesso: «Considerate le inquietudini che ci sono all’interno del mio partito e in generale della coalizione, non ritiro la mia candidatura, anzi mi dichiaro disponibile alle primarie, anche se a determinate condizioni».
Condizioni che riguardano il rispetto delle regole, da fissare prima e valide per tutti i partecipanti, e in genere la lealtà. «Invito tutti gli interessati – ha detto il vincitore della maratona di New York nel ’96 – a sottoscrivere un documento ufficiale in cui si dichiara che, in caso di sconfitta, si sosterrà in tutta onestà chi avrà preso più voti alle primarie».
Segno, quest’ultimo punto, di un’atmosfera non proprio fiduciosa in casa centrodestra, dove quasi certamente le primarie si faranno, anche per evitare diaspore. L’ex vicesindaco Mimmo Bungaro si dice già disponibile: «Sostengo la strada delle primarie fin da tempi non sospetti – dichiara – non vedo per quale motivo dovrei tirarmi indietro ora, proprio sul più bello. Lo posso dire con certezza già da ora – conclude raggiante – che sarò della partita».