Il Brindisi con il mal di trasferta: brutta sconfitta a Gallipoli

 

GALLIPOLI 2

BRINDISI 1

GALLIPOLI: Costantino, Stranieri, Rotunno, Zaminga (dal 65°Casalino), Sportello, Cornacchia, Puglia, Mariano, Negro, Volpicelli (dal 58° Presicce), Tedesco (dall’85° Gigante)In panchina: Passaseo, Alessandrì,  Levanto, Solidoro Negro, Barba. Allenatore; Volturo

BRINDISI: Cattafesta, Ferrara, Lorito Terracciano, Pellegrino, Danucci, De Vivo (dal 46° Varsi), Pollidori, Oliveira (dal 65°Loiodice), Ancora (dal 74° Ciano), Croce. In panchina: Pizzolato, Zinetti, Raho, Danese, Iaia,  Lorusso, Pastore. Allenatore: Chiricallo.

Arbitro: Ibrahim Kamal di Torino, assistito da Andrea Micaroni di Pescara e Giulio Basile di Chieti.

Marcatori: Nel primo tempo al 33° Mariano (G); nella ripresa al 1° Danucci (B), al 30° Tedesco (G) su calcio di rigore

Spettatori:  1.500 di cui 500 provenienti da Brindisi

Un Brindisi formato trasferta ancor più brutto, se possibile, di quello già pessimo che avevamo ripetutamente visto all’opera nello scorsa stagione, naufraga miseramente – complice anche un cambio suicida effettuato da mister Chiricallo a quindici minuti dalla fine quando ha sprecato l’ultima sostituzione togliendo dal campo l’attaccante Ancora per far posto all’acciaccato difensore Ciano – al cospetto di un Gallipoli vivace e niente più, rovinando l’ultima domenica di estate ai circa cinquecento supporter che hanno invaso il settore ospiti dello Stadio Bianco ed alle migliaia di tifosi incollati davanti ai teleschermi che avevano sperato in un ben più degno spettacolo.

La squadra nel complesso è apparsa, come già a Bisceglie in Coppa Italia, demotivata, poco tonica e molto appesantita, ha giocato pochissimo il pallone a terra e dalle retrovie invece ditentare di costruire trame di gioco si sono visti solo lanci lunghi alla palla fai tu di salesiana memoria.

Questa, brevemente, la cronaca della partita: dopo una quindicina di minuti di studio in cui il Gallipoli sembra temere il blasone de Brindisi, i padroni di caso prendono coraggio e provano il primo affondo con Mino Tedesco che prova, senza fortuna, la conclusione a rete; poco dopo la mezzora su segnalazione del guardalinee l’arbitro fischia un calcio di punizione in favore del Gallipoli quasi all’altezza del calcio d’angolo, il giovane estremo difensore biancazzurro Cattafesta pecca di inesperienza posizionando malissimo la la barriera e si fa uccellare da Mariano che colpisce indisturbato il traversone che attraversa l’area piccola del portiere.

Il Brindisi non reagisce e fino al termine della prima frazione di gioco non c’è nulla di interessante da annotare se non un nuovo tentativo di affondo di Tedesco che non centra il bersaglio.

Nella ripresa, dopo appena un minuto, il Brindisi trova il gol del pareggio grazie ad una iniziativa offensiva del neo entrato Varsi che viene atterrato quasi all’ingresso dell’area di rigore, sulla fascia destra, si incarica della punizione Diego Oliveira con una pennellata morbida per la testa di capitan Danucci che schiaccia in rete.

A questo punto, sia pure per pochi minuti, il Brindisi insiste in avanti e la fa da padrone Oliveira che prova anche la gloria personale centrando in pieno il palo alla desta del portiere Costantino.

Al 20°, però, Chiricallo richiama in panchina il centrocampista brasiliano, proprio nel momento in cui stava dimostrando a pieno tutto il suo valore, ed inserisce al suo posto Loiodice.

Svanito l’incubo Oliveira il Gallipoli riprende coraggio e torna in avanti ed al 24° impatta il conto dei legni centrando in pieno la traversa a portiere battuto.

Al 29° la inspiegabile sostituzione dell’ottimo Ancora con il difensore Ciano che corrisponde, di fatto, all’ammaina bandiera del Brindisi, alla rinuncia, cioè di cercare di vincere la partita  e siccome il dio del calcio certe cose non le perdona immediatamente dopo lo sciagurato cambio il Gallipoli ripassa  in vantaggio grazie ad un rigore trasformato da Tedesco ed i biancazzurri si ritrovano spuntati ed incapaci di abbozzare una reazione degna di tal nome anche perchè il solo attaccante con la V sul petto rimasto in campo, l’evanescente Antonio Croce, è oramai esausto per tutti i salti e gli scatti compiuti nel vano tentativo di intercettare i continui lanci lunghi a perdere la palla.

Nessun assalto finale, neanche nei cinque lunghissimi minuti di recupero concessi dall’arbitro ma solamente un tentativo di testa fuori misura di Pollidori sono un po’ pochino per dire che il Brindisi ha avuto una reazione.

Al triplice fischio pochi applausi e molti fischi dal settore ospiti all’indirizzo del tecnico e dei calciatori biancazzurri e palese la delusione dei cinquecento supporter che si sono sobbarcati la trasferta di Gallipoli pensando a ben altro epilogo.

Domenica prossima il facile impegno interno contro il Grottaglie, ma già si pensa alla difficilissima trasferta fra due settimane ad Andria e se il Brindisi in tasferta non cambia finalmente registro ci sarà davvero da soffrire.

Alessandro Caiulo