Il Brindisi in silenzio-stampa: i tifosi si interrogano sul destino di mister Chiricallo

Vuoi il silenzio stampa decretato immediatamente dopo il triplice fischio, vuoi la doccia gelata del pareggio interno contro il Grottaglie e la conseguente palpabile delusione per i tifosi più moderati, e la vera e propria disperazione di quelli più sfegatati, regna un clima di grande incertezza su quello che accadrà da qui a pochissimi giorni attorno al Brindisi calcio.
Gli interrogativi riguardano innanzi tutto la sorte di mister Marcello Chiricallo, additato da una buona fetta dei tifosi di fede biancazzurra come il maggior responsabile dell’avvio stentato del Brindisi in questa stagione , che annovera già tre grosse delusioni (sconfitta in Coppa Italia a Bisceglie per 2 a 0, sconfitta a Gallipoli in campionato per 2 a 1 e, da ultimo, pareggio interno per 3 a 3 contro il fanalino di coda Grottaglie) ed un solo risultato positivo, la vittoria interna contro la Sarnese per 3 a 0 il 7 settembre scorso: un po’ poco per una squadra a cui il presidente Flora aveva espressamente chiesto una partenza sprint per demotivare le avversarie.
La sensazione è che il presidente voglia concedere ancora una chance al tecnico barese, ma anche a qualche calciatore che fino ad ora ha deluso le attese, per cui, salvo decisioni estemporanee, potrebbe essere il derby con l’Andria, in programma domenica 28 settembre, il primo vero spartiacque della stagione, per cui martedì, alla ripresa degli allenamenti, tutto dovrebbe essere come prima.
Una vittoria fuori casa, in terra nord barese, rimetterebbe sicuramente in carreggiata i biancazzurri che potrebbero, la domenica successiva, giocarsi nel derby interno contro il Taranto le carte del definitivo rilancio in classifica; viceversa, dovesse andare tutto quanto male, sarebbe quasi inevitabile una radicabile modifica in corsa anche perché il ritardo in classifica comincerebbe a diventare significativo.
Dispiace non aver sentito la voce diretta dei protagonisti al termine della gara contro il Grottaglie, ma dato il clima surriscaldato che si stava venendo a creare la società ha ritenuto preferibile calare la cappa di silenzio avendo, evidentemente, necessità di fare il punto della situazione al proprio interno prima che ognuno dei protagonisti sbandierasse ai quattro venti il proprio pensiero: si tratta di scelte che, anche se impopolari, sono molto comuni nel mondo del calcio.
Alessandro Caiulo