Calcio, il Brindisi di nuovo a un passo dal baratro

All’indomani della brutta sconfitta di San Severo, la seconda consecutiva per il Brindisi di mister Castellucci dopo quella dolorosissima maturata tra le mura amiche del Fanuzzi ad opera del Bisceglie, e più ancora delle dichiarazioni del capitano Massimo Pollidori e del tecnico Ezio Castellucci che tirano in ballo, senza mezzi termini, il clima di assoluta incertezza ingenerato dall’uscita di scena del presidente Antonio Flora ed il senso di abbandono e di paura avvertito dai calciatori per giustificare il crollo accusato dalla squadra biancazzurra, la gente si comincia ad interrogare sul futuro del calcio cittadino, anche alla luce dell’assoluta mancanza di notizie in ordine ad eventuali trattative che possano portare ad una soluzione positiva, in tempi ragionevoli, della oramai acclarata crisi societaria.

Intanto, indipendentemente dallo sbocco che potrà avere questa crisi, c’è da portare a termine ed onorare, per quanto ancora possibile, un campionato che ha visto un Brindisi che se pure ha deluso le aspettative della vigilia, che lo vedevano come una sorta di ammazza campionato, è stato in grado di esprimere per larghi tratti della stagione un buon calcio ed era riuscito nell’impresa, non facile dopo tante delusioni, di riavvicinare al Fanuzzi il grande pubblico di migliaia di appassionati. Ed è proprio questo grande patrimonio di tifosi il bene più grande che rischia di andare perduto in caso di nuova debacle del calcio brindisino: quattro fallimenti in 25 anni comincerebbero ad essere troppi da digerire anche per il più incallito dei supporter.

Alessandro Caiulo