Le Schegge di Perri: spaccato di storia brindisina

Gianfranco Perri, anche in questa sua recente visita a Brindisi, tanto breve quanto intensa come ci ha ormai abituato, non ha tralasciato di portare con sé un regalo per i suoi amici di ¨Brindisini la mia gente¨. Un regalo questa volta specialmente interesante ed apprezzato: un suo libro appena stampato intitolato ”SCHEGGE DI STORIA BRINDISINA dalle origini all`annessione al Regno d`Italia”. Gianfranco Perri ci ha detto che “Schegge di Storia brindisina” é una raccolta di cento schede nelle quali si presenta in sequenza cronologica e molto riassunta la storia di Brindisi, la “Filia solis” dell´imperatore Federico II, la romana “Brundusium” e la messapica “Brunda”, dalle sue origini pre-romane fino alla sua annessione al Regno d´Italia, nel 1860.

La raccolta non pretende essere un libro di storia, né pretende costituire un relato storico completo, ma é semplicemente solo una raccolta di “schegge”, di note ed appunti cioé, sulle vicende piú rappresentative della plurimillenaria storia della cittá, raccontate in maniera puntuale semplice e, spero, amena. Gli spunti principali di queste “schegge” provengono dalla “Cronaca dei Sindaci di Brindisi” per gli anni dal 1529 al 1860; mentre per i precedenti, dalle origini fino al 1529, gli spunti provengono tutti dalle sconfinate pagine del web.

E il professore Giacomo Carito, a proposito di questa raccolta di G. Perri, ci ha poi detto: “Nel nome di Teodoro e di due colonne l’Adriatico si serra, fra Brindisi e Venezia, definendo un modello culturale che rende il mare veicolo di modelli culturali. Il vertice meridionale, l’insenatura che parve potersi proporre quale metafora di una testa di cervo, apre sullo Jonio e sul Mediterraneo centrale proponendosi quasi come chiave per l’accesso a quel mare che la Serenissima considerava di proprio esclusivo dominio.

In questa funzione, a un tempo di proiezione verso l’esterno e di salvaguardia dell’interno, può comprendersi la plurimillenaria vicenda dei bacini portuali su cui hanno prospettato le città che, di tempo in tempo, sovrapponendosi le une alle altre, hanno avuto come elemento di continuità il nome di Brindisi. Città invisibili sono celate allo sguardo dal costruirsi e decostruirsi sempre nello stesso luogo; non è difficile tuttavia, in particolare sui rialti che prospettano il seno di ponente, scorgere tracce e indizi non irrilevanti. Città certo invisibili ma che, al visitatore attento, si disvelano nei rocchi di età romana che, quasi come relitti di un naufragio, paiono sparsi per vie e piazze, terrapieni che, come quelli di via Camassa, si rivelano riutilizzati e reinterpretati come contenimento, difesa, pareti di fondo di minime abitazioni, edifici che, dal basso verso l’alto, propongono, in successione, sovrapposizioni romane, medievali, rinascimentali e moderne.

Quanto Lecce pare offrirsi, quasi con sfrontatezza, allo sguardo con l’opulenza dei suoi esterni, tanto Brindisi pare nascondersi; terra di mercanti, a facciate sobrie si oppongono interni smaglianti. Qui il barocco si dispiega e si contiene in forme che non declinano horror vacui ma piuttosto ricerca costante della misura nell’eco, in certo senso, della grande tradizione classica. L’ultima, in ordine di tempo, delle città chiamate Brindisi reca su di sé i segni tragici del secolo breve con memorie narrate da quelle che possono considerarsi steli celebrative che si pongono in continuità con le colonne del porto e che su questo, come quelle, prospettano: il Monumento Nazionale al Marinaio d’Italia e il memoriale delle vittime del terrorismo.

In questo viaggio nel tempo e nello spazio il volume di Gianfranco Perri accompagna come amico discreto, evidenziando il celato, definendo con nuovi significati ciò che apparirebbe evidente, fornendo nuove chiavi di lettura della città. Lo fa con la passione di chi ama una terra che, per motivi di amore e di lavoro, ha dovuto lasciare ma cui sempre ritorna; il suo sguardo è perciò da un lato quello di un senso interno, determinato dai suoi vissuti, l’altro di chi è capace di cogliere ricchezza e contraddizioni del proprio luogo d’origine ponendosene, in qualche modo, sia pur inconsapevolmente, all’esterno. L’invito di Gianfranco Perri è allora quello di essere turisti nella propria città, d’avere la capacità di guardarla con stupore e meraviglia, di scoprirla ogni giorno in nuovi e diversi significati.”

Il libro di G. Perri, presentato in una bella veste tipografica a colori, si fa leggere amichevolmente, senza stancare e senza impegnare il lettore il quale, grazie alla rigorosa sequenza cronologica ed al formato in schede che occupano ognuna una sola pagina, può leggerlo tutto d`un fiato, oppure può consultarlo anche solo puntualmente, o può leggerne poche pagine alla volta, magari quelle relative ad un determinato periodo storico. L`aver sapientemente ed agilmente condensato in sole 100 pagine l`intero arco plurimillenario della storia di Brindisi, è merito non da poco, ed il libro costituisce un invito entusiasta diretto sopratutto, anche se non esclusivamente, ai ragazzi e ai giovani studenti brindisini che hanno purtroppo sempre meno occasioni e meno stimoli per conoscere la storia della propria città, o quanto meno per avvicinarsi ad essa. Eppure quanto importante sarebbe farlo proprio dai banchi di scuola, dove invece non è neppure minimamente previsto trattare del tema: incredibile ma vero!

Emblematico quello che Gianfranco Perri ha voluto scegliere quasi a motto del suo libro: “Io ti dico che se ne le tue vene non circola l`eredità dei millenni, che se nel tuo cuore non canta il poema de le lontane memorie, tu non sei un uomo, non rappresenti un popolo, nè puoi vantarti d`essere membro d`una nobile città” – Cesare Teofilato. Gianfranco Perri ha potuto portare con se a Brindisi solo poche decine di copie per alcuni dei suoi amici, ma con il nuovo anno farà giungere a Brindisi un importante numero di altre copie.

Però, chi è interessato può consultare il libro nella Biblioteca Provinciale e lo può anche consultare online a questo link: http://issuu.com/gianfrancoperri/docs/schegge_di_storia_brindisina